Sua Santità Papa Francesco,
sono rimasto fortemente impressionato da quanto Lei ha detto, in particolare circa il diritto al perdono se lo si chiede.
Queste e altre parole resteranno un viatico per quanto resta del giorno come medico, marito, padre e nonno.
Desidero soffermarmi sulle sofferenza dei bambini. Io ne so molto meno di Lei.
Tuttavia, le Sue parole mi hanno ispirato una riflessione.
Forse Dio ha permesso la loro sofferenza per offrirci la possibilità di essere migliori.
Se sapessimo vedere, ascoltare, sentire veramente il loro dolore, forse saremmo più buoni, forse ci sarebbero meno odio, violenza e persino meno guerre.
Mi sembra, però, che abbiamo perso questa opportunità come tante altre.
D'altronde leggevo in “Sept vies pour Dieu et l'Algerie”, che i regali di Dio non sono sempre facili.
Pregherò per Lei anche perché fa tanto bene a me.
Con profondissima devozione e i saluti più cordiali.
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