E' stato osservato da più
parti (H. Küng,
2012) che quanto maggiormente accostava i fedeli al messaggio
evangelico nei tempi passati, oggi, nell'epoca della scienza e della
tecnologia, sembra suscitare l'effetto opposto di perplessità e
incredulità. Si tratta dei miracoli.
Ai
discepoli di San Giovanni Battista che lo interrogano se è lui il
Messia tanto atteso, Gesù risponde: “Andate e riferite a Giovanni
ciò che voi udite e vedete: i ciechi vedono, gli storpi
camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi odono, i
morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella e beato
chi non si scandalizza di me” (Matteo 11, 2-6; Luca 7, 18-23).
Molti
obiettano che non è possibile verificare a distanza di tanto tempo
episodi che sono stati narrati quando non esistevano cognizioni
scientifiche che prevedessero verifiche e controlli.
Ciò
è vero fino ad un certo punto poiché, dopo la guarigione dal cieco
dalla nascita (Giovanni 9, 1-41), i farisei, per accertare il fatto,
interrogano i suoi genitori e l'interessato stesso. Nonostante queste
evidenze i farisei non solo non credono, ma lo cacciano via e sfidano
Gesù: “ siamo forse ciechi anche noi?" (Giovanni 9, 40).
Tale
atteggiamento è riportato in numerose altre situazioni riferite nei
Vangeli.
Quindi,
già allora, il preconcetto impediva una critica razionale davanti ad
un fatto accertato e di cui si è stati testimoni oculari.
Nell'età
moderna è diffusa l'opinione anche fra gli addetti ai lavori che la
scienza fornisca certezze e di ciò che non può essere spiegato si
tende a negarne persino l'esistenza.
Il
pregiudizio religioso d'un tempo e il preconcetto scientifico attuale
finiscono per giungere alla stessa conclusione.
Eppure
l'odierna epistemologia ci insegna che la scienza non fornisce
certezze, ma è lo studio delle probabilità statistiche.
Ciò
che è successo una sola volta non può essere testato e verificato,
ma non per questo se ne può negare l'esistenza. Si deve riconoscere
che non può essere spiegato.
La
letteratura medica (Kappauf et al., 1997; Scarso, 2009) documenta
alcune centinaia di casi nel mondo negli ultimi decenni (da quando
vengono effettuate ricerche in questo senso) di “guarigioni
inspiegabili”, soprattutto neoplasie e malattie degenerative, che
si verificano senza alcun intervento medico.
Quanto
detto è un invito a tenere la mente aperta nei confronti di un mondo
che non è sempre comprensibile secondo i criteri del metodo
scientifico.
Tali
considerazioni rimangono in ambito psicologico.
Come
osserva Küng
nel Nuovo Testamento non si può parlare di una popolare
“miracolistica”. Le guarigioni operate da Gesù non sono solo
effetto del suo amore per il prossimo, ma fanno parte di quei segni
tangibili indicanti che il Regno di Dio inizia ad operare in questo
mondo e hanno un significato religioso e teologico che va ben oltre
queste considerazioni.
Kappauf
et al. Complete and spontaneous remission in a patient with
metastatic small cell lung cancer. Case report, review of literature
and discussion of possible biological pathway involved. Annals of Oncology 8/1031-1039, 1997
Küng
(2012). Tornare a Gesù. Rizzoli, Milano, 2014
Scarso
G. Il nesso di causalità. Aracne Editrice, Roma, 2009
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