Cerca nel blog

martedì 9 maggio 2017

Una breve riflessione su psicoterapia e Vangelo

Sarebbe più corretto parlare di psicoterapie in quanto ne esistono diverse in base agli orientamenti teorici ed alla prassi, per cui si possono avere, ad esempio, terapie individuali e di gruppo.
Le terapie ad orientamento psicodinamico si basano sulla relazione terapeuta-paziente che si sviluppa in un arco di tempo generalmente lungo, mesi o anni, a meno che non venga stabilita già all'inizio una durata concordata, che può essere di dieci-quindici sedute, come si verifica nelle psicoterapie brevi rivolte ad affrontare problematiche centrate su una particolare tematica esistenziale.
Nella formazione dello psicoterapeuta risulta fondamentale avere compiuto un percorso formativo personale volto ad acquisire una consapevolezza introspettiva (insight) delle proprie problematiche inconsce in modo da riconoscerle e non confonderle con quelle che vengono proposte dai pazienti.
Lo psicoterapeuta può utilizzare le proprie difficoltà per entrare in sintonia con il paziente, ma deve essere consapevole di fornire un'adeguata risposta a quelle del soggetto in cura.
Ciò fa parte del processo empatico di cui si è già parlato.
L'empatia è rafforzata dall'esperienza che si matura nella prassi professionale: i migliori insegnanti sono proprio i pazienti.
Anche le esperienze di vita devono essere utilizzate per mantenere tale capacità e rinforzarla piuttosto che indebolirla con il rischio di incorrere nel burn-out, cioè di avere importanti difficoltà nell'esercitare la propria professione.
Prima di essere in grado di aiutare un'altra persona, lo psicoterapeuta deve avere acquisito una buona consapevolezza del proprio modo di affrontare le situazioni conflittuali e problematiche della vita affettiva e relazionale.
Quanto sinteticamente esposto può essere detto in modo ancora più coinciso ed efficace con un passo molto conosciuto del Vangelo.
“Perché stai a guardare la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nel tuo occhio hai una trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio: allora tu ci vedrai bene e potrai togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello” (Matteo 7, 3-5; Luca 6, 41-42).
Certamente tale frase ha una portata molto più vasta e universale rispetto a quanto detto delle terapie psicodinamiche che, a loro volta, presentano risvolti teorico-pratici assai più complessi rispetto a quelli esposti.
Al di là di analogie e differenze, si suggerisce ad ogni psicoterapeuta, di meditare e ricordare tale frase: ciò può essere quanto mai utile, basandomi sulla mia esperienza personale, per accrescere l'insight, al fine di esercitare in modo proficuo la propria professione, senza parlare della vita in generale.

La saggezza contenuta in queste parole, ha sicuramente un impatto emotivo immediato, utile nella pratica quotidiana più di tante speculazioni teoriche.         

Nessun commento:

Posta un commento