Si intendono approfondire
alcune considerazioni inerenti un passo del Vangelo secondo San
Giovanni, già proposte nell'aggiornamento “Credere per ragione”
dell' 11 gennaio 2017.
“Allora Pietro e
l'altro discepolo uscirono e andarono verso la tomba. Andavano tutti
e due di corsa, ma l'altro discepolo corse più in fretta di Pietro e
arrivò alla tomba per primo. Si chinò a guardare le bende che erano
in terra, ma non entrò. Pietro lo seguiva. Arrivò anche lui ed
entrò nella tomba: guardò le bende in terra e il lenzuolo che prima
copriva la testa. Questo non era in terra con le bende, ma stava da
una parte, piegato. Poi entrò anche l'altro discepolo che era
arrivato per primo alla tomba, vide e credette” (Giovanni 20, 3-8).
A. Persili (1987),
ripreso da V. Messori (2000) propone una traduzione assai diversa: le
bende erano appiattite, afflosciate e il lenzuolo avvoltolato in un
luogo a parte.
L'originale greco (A.
Merk, 1992) riporta il vocabolo “keimena” che significa appunto “
distese”, ”giacenti”, “poste in piano orizzontale”.
La traduzione latina (A.
Merk, 1992) riporta “posita” con il significato di “posate”,
“deposte”, “distese”, “giacenti”.
Nell'accezione del
Persili, quindi, le bende risulterebbero intatte, afflosciate come se
non contenessero più il corpo che avvolgevano.
Dal punto di vista
psicologico si può ipotizzare che i primi traduttori si siano
trovati in difficoltà a tradurre un vocabolo il cui significato è
“appiattito” non riuscendo a raffigurarsi una tale immagine e
comprendere un simile fatto.
Il latino “posita”
appare piuttosto vago, indeterminato, indicante una notevole
difficoltà di traduzione.
La menzione del lenzuolo
posto in un luogo a parte, apparentemente di secondaria importanza,
rivestirebbe, invece, un ruolo rilevante, ad indicare che sarebbe
stato sospinto lontano, trovandosi collocato lontano dalle bende.
In definitiva, appare
ipotizzabile che il corpo di Gesù si sia smaterializzato secondo
fenomeni atomici di decomposizione o dissociazione chimica (scissione
di una molecola nelle sue componenti atomiche per effetti elettrici,
termici e radianti, J. Mc Murry , 2004)), conosciuti dalla fisica
moderna, ma certamente ignorati dai primi traduttori del Vangelo sia
in latino che nelle altre lingue.
La dizione “a terra”,
completamente inesistente nella versione originale, potrebbe essere
stata inserita in quanto suggerita dai termini “deposto”,
“giacente”, proprio per dare un senso ad una frase altrimenti
incomprensibile perché troppo indeterminata, non potendo essere
presa in considerazione, in base a quanto esposto, la dizione “poste
in orizzontale”.
Importante è notare la
conclusione di Giovanni: l'altro discepolo (Giovanni stesso) vide e
credette non per ciò che non vide, la mancanza del corpo di Gesù,
ma per la scena che colsero i suoi occhi.
Si vuole ancora
ricordare l'opinione di Erasmo da Rotterdam (1511) secondo cui non
tutto è sempre chiaro nel Vangelo, ma ciò che non risulta
comprensibile oggi lo può diventare domani alla luce di nuove
riflessioni e scoperte.
In questo caso proprio la
scienza, da molti ritenuta antitetica alla religione, ci propone
un'interessante ipotesi interpretativa, sia pure incompleta se non
ammettendo la possibilità di un intervento trascendente.