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lunedì 15 aprile 2019

La pietra scagliata


Il cristianesimo ha dato un grandissimo contributo allo sviluppo nell'arte nel Medio Evo, nel Rinascimento ed anche in epoche successive fino ai giorni nostri in letteratura, nella musica, nelle arti raffigurative e in architettura.
La fede ha dato origine a grandi capolavori che ne testimoniano lo spirito creativo, presente anche nell'arte povera e semplice come quella degli ex-voto.
Il racconto che segue vuole essere un piccolo contributo a questo cammino di fede.

Mi sentii sollevare da terra e mi ritrovai stretta nella mano destra di un vecchio dalla barba bianca.
Altre mie compagne erano state afferrate da diversi uomini di tutte le età che si trovavano in gruppo a trascinare con pochi riguardi una giovane donna.
Da quel poco che potevo capire saremmo state lanciate tutte insieme per colpirla fino a provocarne la morte.
Non so che cosa avesse fatto per meritare tale pena ed io, insieme a tanti altre pietre come me, sarei stata lo strumento di una esecuzione secondo una legge a me ignota.
Davanti a quel gruppo di gente arrabbiata stava seduto a terra un uomo, a capo chino, la mano destra intenta a tracciare dei segni nella polvere con il dito indice.
Poi sentii la sua voce dire: “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Sentii che tutte le mie compagne furono lasciate cadere a terra.
Io, invece, fui scagliata con rabbia, ma non contro quella donna, ma in aria, in alto nel cielo.
Non fu certo la forza di quel vecchio, ma sicuramente ciò che viene chiamato miracolo, a scagliarmi così in alto nel cielo dove, nel buio, brillavano le stelle.
Mi ritrovai, così, roteando su me stessa, a girare intorno a quella Terra da cui ero partita.
Mai avrei pensato in vita mia di assistere ad uno spettacolo così meraviglioso.
Passò diverso tempo, quanto non so.
Poi un giorno, o una notte, perchè nello spazio dove brillano le stelle, credo che non si distingua l'uno dall'altra, incontrai nuovamente quell'uomo vestito di una candida tunica.
Il capo, il volto, le mani, i piedi portavano i segni di un'atroce sofferenza, ma il suo sguardo esprimeva una sovrannaturale serenità.
Non so se mi riconobbe, pietra fra le tante, anche se sono convinta che il miracolo sia stato opera sua, non so perché.
Il suo volto si distese in un sorriso che esprimeva una bontà sovrumana e i segni della sofferenza scomparvero come d'incanto dal suo corpo.
Mi disse: “ti ho fatta salire fino in cielo per farti tornare sulla Terra, ma non ci arriverai perchè brucerai e ti polverizzerai in un nulla”.
Lo so che le pietre non parlano e non riescono ad esprimere in alcun modo le emozioni, anche le più intense. Lui dovette indovinare i miei pensieri o, forse, già li conosceva.
Le pietre non parlano, non sanno esprimersi, ma pensano in silenzio, come tutti d'altronde.
“Stai tranquilla, baderò a che tu non abbia a soffrire”.
Mi sentii rassicurata e volevo ringraziarlo, ma non sapevo come.
Poi aggiunse:” Scenderai quando è notte nel paese dove ci siamo incontrati la prima volta e formerai al tuo passaggio una scia splendente, ma che durerà solo pochi istanti, sufficienti, però, perchè una bambina possa vederti e com'è d'uso in questi casi sulla Terra, esprimere un desiderio”.
Volevo ancora chiedergli quale sarebbe stata la richiesta di quella bambina, ma ero fiduciosa che avrebbe soddisfatto la mia curiosità con la sua benevola sollecitudine.
Infatti, disse ancora: “domanderà che un giorno, anche se lontano la verità renderà libere le donne al pari degli uomini in tutto il mondo fino alla fine del tempo”.
Sparì dalla mia vista con la stessa immediatezza con cui io mi precipitai verso la Terra.
Mi consumai splendendo per un istante come una stella cometa, io umile pietra, nella speranza che si realizzasse il sogno di una bambina.