Al presente vediamo mediante specchio, in maniera enigmatica. Allora vedremo invece faccia a faccia. Ora conosco parzialmente, allora conoscerò anch'io come sono conosciuto.
San Paolo, 1Corinzi 13, 12
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domenica 19 febbraio 2017
venerdì 10 febbraio 2017
Ricordi di Dio
J. Polkinghorne, professore di fisica matematica e teologo anglicano, è uno studioso dei rapporti fra religione e scienza. Nel suo libro "Credere in Dio nell'età della scienza" (1998) afferma che nella vita dopo la morte saremo tutti ricordi di Dio. Tale sua osservazione non viene sviluppata ulteriormente per cui rimane una metafora su cui si possono fare alcune riflessioni in ambito psicologico.
Il ricordo è un atto di pensiero, quindi, immateriale. Tuttavia, ricordare significa rievocare episodi della propria vita in quanto persone fisiche.
In questo senso il ricordo può fornire una metafora riguardo alla vita nell'Aldilà e della risurrezione.
Nella teologia cristiana in generale ed in quella cattolica in particolare, si trova la concezione della doppia risurrezione: quella dell'anima subito dopo la morte e quella del corpo alla fine dei giorni.
Nella discussione a proposito della risurrezione (Matteo 22, 23-33; Marco 12, 18-27; Luca 20, 27-40) Gesù afferma che quelli che risorgeranno saranno "come gli angeli del cielo" (Matteo e Marco) e "uguali agli angeli" (Luca).
Angelo deriva dal greco e significa messaggero il quale si identifica sostanzialmente con il messaggio portato. Nel caso della Bibbia questo è la Parola di Dio, immateriale in quanto esprime un pensiero, ma fisica dal momento che viene pronunciata ed udita da un essere umano, come nel caso dell'Annunciazione.
Tali considerazioni rimangono limitate all'applicazione della psicologia allo studio della religione e non possono avere implicazioni teologiche.
Il ricordo è un atto di pensiero, quindi, immateriale. Tuttavia, ricordare significa rievocare episodi della propria vita in quanto persone fisiche.
In questo senso il ricordo può fornire una metafora riguardo alla vita nell'Aldilà e della risurrezione.
Nella teologia cristiana in generale ed in quella cattolica in particolare, si trova la concezione della doppia risurrezione: quella dell'anima subito dopo la morte e quella del corpo alla fine dei giorni.
Nella discussione a proposito della risurrezione (Matteo 22, 23-33; Marco 12, 18-27; Luca 20, 27-40) Gesù afferma che quelli che risorgeranno saranno "come gli angeli del cielo" (Matteo e Marco) e "uguali agli angeli" (Luca).
Angelo deriva dal greco e significa messaggero il quale si identifica sostanzialmente con il messaggio portato. Nel caso della Bibbia questo è la Parola di Dio, immateriale in quanto esprime un pensiero, ma fisica dal momento che viene pronunciata ed udita da un essere umano, come nel caso dell'Annunciazione.
Tali considerazioni rimangono limitate all'applicazione della psicologia allo studio della religione e non possono avere implicazioni teologiche.
giovedì 9 febbraio 2017
Uno dei principali filosofi italiani contemporanei U. Galimberti (2009) propone una suggestiva ipotesi sull'origine della parola "amore", forse non esente da critiche da parte degli studiosi di etimologia in quanto sarebbero coinvolte due lingue, il latino ed il greco.
Comunque sia, ci piace pensare che "amore" abbia origine da "a-mors". "A", in greco "alfa", posta all'origine di alcune parole, comporta un significato privativo, cioè di negazione: "non". "Mors" significa in latino "morte". Nel suo insieme "amore" significa "non-morte", la vita che vince la morte.
In questo senso, il dantesco "Amor che move il sole e l'altre stelle", tramite la Risurrezione di Gesù, trionfa sulla morte, come attestato dai Vangeli. La morte consiste, allora, nell' Amore Eterno.
Comunque sia, ci piace pensare che "amore" abbia origine da "a-mors". "A", in greco "alfa", posta all'origine di alcune parole, comporta un significato privativo, cioè di negazione: "non". "Mors" significa in latino "morte". Nel suo insieme "amore" significa "non-morte", la vita che vince la morte.
In questo senso, il dantesco "Amor che move il sole e l'altre stelle", tramite la Risurrezione di Gesù, trionfa sulla morte, come attestato dai Vangeli. La morte consiste, allora, nell' Amore Eterno.
sabato 4 febbraio 2017
A. Vergote, (1921-2013), uno dei più autorevoli studiosi di psicologia della religione, ha osservato che l'atteggiamento religioso attua una sintesi tra il divenire personale e la solidarietà sociale.
Un approfondimento psicologico di questi temi può rivolgersi anche ad altre discipline scientifiche come l'etimologia, lo studio dell'origine delle parole.
Religione deriva dal latino "religo": legare insieme, unire.
Il termine esistenza deriva da exsisto: stare fuori, mostrarsi, divenire, sorgere, anche nel senso di vivere al di fuori di se stessi, con il proprio prossimo, essere legati insieme gli uni agli altri.
Un atteggiamento religioso, non necessariamente inteso come adesione ad una religione particolare, ma nel significato di una propensione verso la spiritualità, è stato considerato da A. Adler (1870-1937), uno dei fondatori della psicoterapia del profondo, come una componente importante del sentimento sociale che, nella sua teoria, rappresenta un'istanza fondamentale della personalità umana: il tramite tra la persona e la società.
Appare opportuno ricordare che Adler era, se non proprio ateo, per lo meno agnostico.
Un approfondimento psicologico di questi temi può rivolgersi anche ad altre discipline scientifiche come l'etimologia, lo studio dell'origine delle parole.
Religione deriva dal latino "religo": legare insieme, unire.
Il termine esistenza deriva da exsisto: stare fuori, mostrarsi, divenire, sorgere, anche nel senso di vivere al di fuori di se stessi, con il proprio prossimo, essere legati insieme gli uni agli altri.
Un atteggiamento religioso, non necessariamente inteso come adesione ad una religione particolare, ma nel significato di una propensione verso la spiritualità, è stato considerato da A. Adler (1870-1937), uno dei fondatori della psicoterapia del profondo, come una componente importante del sentimento sociale che, nella sua teoria, rappresenta un'istanza fondamentale della personalità umana: il tramite tra la persona e la società.
Appare opportuno ricordare che Adler era, se non proprio ateo, per lo meno agnostico.
venerdì 3 febbraio 2017
Credo per capire.
Capisco per credere.
Sant'Agostino
Capisco per credere.
Sant'Agostino
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giovedì 2 febbraio 2017
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